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I "dialoghi" che si svilupperanno hanno un punto di arrivo di cui il tema è la percezione della realtà sensibile: il fenomeno è tutto ciò che si evidenzia ai nostri sensi e quindi la realtà esistente al di fuori di noi. Di tutti i fenomeni del sensibile quelli che saranno oggetto dei dialoghi/post saranno quelli che ricadono nell'ambito della visione. L'obiettivo finale è rivolto a sviluppare delle considerazioni sulla geometria. Non sono un filosofo ma un architetto quindi non farò analisi molto approfondite sugli argomenti proposti riguardanti la filosofia, che però è uno degli argomenti principali, mi limiterò a raccogliere quelle idee funzionali allo scopo all'obiettivo che mi sono proposto.

mercoledì 19 gennaio 2022

Determinazione di una figura con il metodo di Euclide

Determinazione di una figura con il metodo di Euclide

Nel primo libro degli “Elementi di Euclide” alla Proposizione I si enuncia il problema della costruzione di un triangolo equilatero su una retta.


“PROPOSIZIONE I.

problema.

Sopra una data retta finita, costruire un triangolo equilatero.

Sia la retta data AB; bisogna sopra essa costruire un triangolo equilatero.





Dal centro A con l’intervallo AB descrivasi [post. 3] il cerchio BCD; similmente dal centro B con l’intervallo BA descrivasi un altro cerchio ACE”

Quello che precede è il disegno ricavato alla descrizione della soluzione al problema.

Poi aggiunge: “e dal punto C, nel quale le circonferenze dei due cerchi fra loro si segano, si tirino [post. 1] le linee rette CA, CB ai punti A e B.”

Prima di quest’ultima frase il triangolo non si vede.

In effetti la premessa al problema fa sorgere alcuni debbi: lasciamo stare la retta infinita ma si cita un triangolo che dovrebbe sorgere dall’intersezione di due cerchi, allora la figura che deve essere definita è già conosciuta quindi questa costruzione non serve a descrivere un triangolo equilatero perché già ne dobbiamo conoscere le caratteristiche. E queste caratteristiche da dove vengono? Da una immagine di triangolo già esistente come ideale da Platone o come induzione da Aristotele.

Quindi la geometria e la matematica che ne discende non è all’origine della natura o contraddicendo ciò che per primo scrive Galileo non è la lingua con cui è scritto il libro della natura.

In effetti con un po' di immaginazione, e dopo il suggerimento di Euclide, possiamo costruire un triangolo tra i punti A-B-C.

Ma potremmo anche costruire un rombo tra i punti A-B-C-F. Allora quello che costruiamo non è un triangolo ma la rappresentazione di un triangolo.

E il vero triangolo dove sta? Dato che in natura esistono quale è la logica con la quale sono costruiti?


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